L’analisi Bioelettronica di LC Vincent
L’acqua è formata da due ioni di Idrogeno e uno di Ossigeno. Ma l’acqua che si trova naturalmente sul nostro pianeta presenta al suo interno molte altre sostanze. Ad esempio l’acqua dolce che comunemente si trova in pozzi, fiumi e laghi contiene anche batteri, minerali inorganici, metalli pesanti, idrocarburi e molti altri elementi inquinanti.
Parlando di acque minerali è bene sapere che minore è il valore del residuo fisso, più leggera sarà quell’acqua. Non solo, per valutare correttamente la “qualità” di un’acqua da bere è necessario considerare anche altri importanti parametri. Il Prof. L.C. Vincent (idrologo francese di fama internazionale) dopo anni di studi e raccolta dati in numerose località, constatò che il tasso di mortalità per ogni tipo di malattia è direttamente legato alla qualità dell’acqua distribuita alla popolazione. Esso cresce in modo particolare quando le acque sono molto mineralizzate e rese potabili artificialmente da trattamenti fisici e chimici. Mise a punto la tecnica della Bioelettronica, le cui leggi sono applicabili a tutti i mezzi acquosi.
La tecnica di Vincent consiste nel misurare con un’apparecchiatura elettronica i tre parametri necessari a qualificare una soluzione acquosa:
– pH: che misura i gradi di acidità
– rh2: che indica il rapporto di ossido-riduzione e definisce la capacità di scambio tra i componenti organici
– ro: resistività, ovvero la resistenza elettrica, la capacità di far passare o meno la corrente elettrica.
Secondo la Bioelettronica di Vincent i valori di Acqua Plose sono fortemente indicativi di ottima qualità: ro=35.000, rh2=27, pH=6,6 per un valore energetico di 4,89 µWatt. Infatti minore è il valore energetico uWatt, migliore è la qualità dell’acqua.
È interessante osservare che Acqua Plose è una delle pochissime acque al mondo che riesce ad ottenere un valore energetico µWatt minore di 10.